sabato 6 febbraio 2010

Congresso IDV

Sono a Roma, al congresso dell'IDV.
Da ieri si seguono interventi, tra gli altri De Magistris, Genchi, Sonia Alfano, Di Pietro.

Ieri sera, ho visto alla tv un dibattito(?) contro Di Pietro. Un allucinante attacco, a freddo, senza contraddittorio, merda spruzzata a partire dal nulla.
Le risposte a tutto, se anche ci fosse da rispondere, sono state date qui, poche parole perchè non è neppure il caso di rispondere. Se ci fossero giornalisti qui troverebbero le risposte, basterebbe chiedere. A casa mia qualcosa non va e non si vede quasi più la TV, potrei rimettere le cose a posto ma ho messo un lettore DVD e la lascio così, è una forma di disintossicazione per tutta la famiglia. Così non potevo credere che quel che vedevo fosse su rai2 e non su mediaset (su cui sarebbe comunque stata disgustosa).
Null'altro da dire su quel che riempie tv e giornali.

Il congresso ha come titolo: l'alternativa per una nuova Italia e semplicemente significa che l'IDV non vuole più fare opposizione, vuole governare.
Vuole governare alleandosi con le forze di sinistra e impegnandosi a tagliare le mani a chi - da amministratore - dovesse sporcare il partito.
Si è data un programma di 87 pagine vincolante in tutta Italia. Un programma in cui tra l'altro c'è (finalmente dico io) una posizione chiara contro il nucleare, per l'acqua pubblica, per le energie rinnovabili, per la scuola pubblica, per l'informazione, la libertà di internet.
Essere qui vuol dire sentire tutte queste voci, voci che non si sentono più, è come respirare aria pura.
Sulla TV e sui giornali si spara merda, qui si parla di sogni, battaglie, scelte, diritti, di laicità, di merito, di speranza, di rivoluzione.
Io sono sempre un poco scettico, ma qui è difficile se non impossibile non sentirsi coinvolti.

Di fronte a Bersani (che si è portato dietro La Torre - non scherzo) Vendola e tanti altri, Di Pietro ha affrontato il problema della candidatura in Campania: ed ha chiesto che fosse l'assemblea a decidere. Tutta l'assemblea, tutta l'Italia, non solo la Campania.
A decidere tra tre possibilità:
  • Andare da soli, fare un ottimo risultato perchè più che di mal di pancia gli elettori hanno una diarrea da politica ma poi nulla: "per fare dei figli si deve essere in due".
  • Accettare la candidatura e buttare giù il rospo.
  • Chiedere a De Luca a cui il coordinatore regionale campano - in un intervento accorato contro la Camorra - ha riconosciuto di avere operato bene, di accettare dei vincoli. Cioè promettere formalmente che se condannato si dimetterà e che farà piazza pulita del sottobosco delle nomine clientelari, oltre a rendere pubblici appalti e consulenze.
Ma per decidere si deve conoscere e quindi De Luca è stato invitato e sarà qui nel pomeriggio, così vedremo se ci convincerà.
Chissà se ne parleranno i giornali e la tv, gli stessi che non hanno parlato di quel blogger che sta parlando ora, che va ai processi scomodi, quelli che la stampa ignora, e a cui ieri hanno bruciato la macchina.

......... continua

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